L'AMORE DI ELISABETTA PER LE FURGA TRE ESSE

giovedì, 25 marzo 2010

Care amiche, ho ripreso  in mano il catalogo della mostra

“Alta Moda Furga 1965 - bambole abiti e accessori”
della collezione di Elisabetta Sgualdini - Canneto Sull’Oglio 1995
e così ho pensato di trascrivere per tutte voi del blog, la bella testimonianza di Elisabetta Sgualdini.
Una delicata storia che mi commuove ogni volta che la leggo.
Grazie Elisabetta!

Copertina Catalogo Mostra Canneto 1995


LE MIE AMICHE
Di Elisabetta Sgualdini
“La mia ricerca di Susanna, Sylvie, Sheila e Simona inizia poco più di due anni fa: in un momento di ripiegamento su me stessa sentii il bisogno di ritornare indietro, di ritrovare la mia infanzia vissuta a Venezia, nei primi anni Sessanta, in compagnia delle mie Bambole, rigorosamente Furga. Esse sono state le mie amiche, quelle che non si allontanavano mai da me, sempre presenti nei momenti belli e meno belli.
Le ammiravo in silenzio, con una sorta di venerazione: mi trasmettevano sensazioni di calma e serenità. Le ho sempre vissute come simbolo di eterna giovinezza, piccole creature immortali che non mi avrebbero mai abbandonato. Ancor oggi, spesso, desidero tornare a casa per rivederle, sentire la loro magica presenza, per dimenticare il mondo esterno quando sono triste.
Ho tanto sfogliato i quattro piccoli cataloghi dei loro abiti, punto di riferimento estetico ancora attuale: una sorta di piccolo manuale della moda, per me valido oggi come nell’infanzia. L’importanza che queste bambole hanno per me, per la mia vita, comporta una costante ricerca dei motivi che mi hanno spinto a cercarle, a desiderare di possederle sempre più. E’ stata un’emozione grande trovarle una ad una, nei mercatini o grazie ad amici fidati, ma anche angoscia, sofferenza. Alcune erano sciupate, sporche: la mia passione, il mio amore, mi hanno spinta a ridar loro quella dignità perduta dopo trent’anni di  peripezie.
Ho restaurato personalmente tutte le bambole che espongo, eccetto quattro ancora in scatola: occhi, capelli, ciglia, bocca, trucco, corpo, alcuni abiti, tutto ha ritrovato una nuova vita grazie al mio lavoro. Negli ultimi tempi, pur dedicando meno energie alla loro ricerca sui mercatini, mi sono accorta che i miei ritrovamenti divenivano sempre più frequenti, e ciò mi ha fatto pensare. Pensare che non fossi più io a cercarle, ma loro a trovare me. In poco tempo mi sono trovata con un piccolo, amato esercito: quasi 70 esemplari, oltre 140 abiti diversi, tanti accessori. Come il Pifferaio magico della famosa favola incantava i topi che lo seguivano, così io riuscivo ad attirare a me le bambole.
Anni fa accompagnai una persona che, per lavoro, doveva recarsi presso un’azienda produttrice di giocattoli in provincia di Mantova. Portai con me i cataloghi Furga, pensando di ritrovare qualcosa, e rimasi a sfogliarli in auto, senza muovermi.
L’anno scorso ho riconosciuto la ditta di allora, la Grazioli-Furga; e il paese, Canneto sull’Oglio. Ora sono io a riportare qui le bambole che anni fa lasciarono questo piccolo paese, ed il desiderio di bimba di vedere il luogo in cui erano nate le mie amiche si è avverato.
E credo sia stato il destino.”

Il testo è stato tratto dal catalogo sulla mostra delle bambole Furga Alta Moda della collezione privata di Elisabetta Sgualdini, pubblicato nel 1995 a cura del Comune di Canneto sull’Oglio e della locale Pro Loco “La Fonte”.

4 commenti a “L’AMORE DI ELISABETTA PER LE FURGA TRE ESSE”
Grazie Elisabetta, condivido! T’abbraccio !!!!
Donatella
Postato giovedì, 25 marzo 2010 alle 20:04 da Donatella

MOLTO TOCCANTE…. MI CI RITROVO PARECCHIO…. SONO COMMOSSA …GRAZIE Anna…per averla pubblicata …. non conoscevo questo pezzo di elisabetta ….ho però il suo libro….
Postato giovedì, 25 marzo 2010 alle 20:40 da maria maniscalco

molto belle le perole ,l’amore per le bambole è misterioso ,ti viene dal cuore ,grazie Elisabetta ha saputo trasmettere il nostro passato di bambine. Antonietta
Postato giovedì, 25 marzo 2010 alle 21:08 da Antonietta 

è davvero bello questo scritto e lo condivido perchè anche io nel 2007, quando ho cercato la mia Sheila, stavo passando un periodo di depressione, il trapasso dei ‘50, il superlavoro, mio figlio che si stava trovando una casa. Mi sono ritrovata a pensare ai balocchi della mia infanzia ed una nostalgia della mia bambola.
Grazie ad Elisabetta abbiamo anche la speranza di poter leggere il suo tanto atteso libro.
Grazie a te Anna, e alla tua sensibilità che ci unisce in questo spazio.
Marzia
Postato venerdì, 26 marzo 2010 alle 21:13 da marzia

Nessun commento:

Posta un commento

TRANSLATE